La B&P Advisory, a partire dal 2015 si è specializzata nelle opportunità derivanti dalla legge Industria 4.0, trasformata poi in Impresa 4.0 e definitivamente in Transizione digitale ed ecologica 4.0, quali:
⦁ Credito d’Imposta per Investimenti in Ricerca e Sviluppo;
⦁ Credito d’Imposta per Investimenti in Beni Strumentali;
⦁ Credito d’Imposta per Investimenti in Innovazione
⦁ Credito d’Imposta per Investimenti in Formazione 4.0
⦁ Privativa Intellettuale – Brevetti, Marchi e Modelli di Utilità
Il Piano Nazionale Transizione 4.0 è stato introdotto dalla legge di Bilancio 2020 ( L. n. 160/2019) che ha messo in atto una vera e propria riforma degli incentivi fiscali già introdotti dal Piano “Industria/Impresa 4.0”.
L’agevolazione è destinata a quelle aziende che fanno investimenti acquistando nuovi beni strumentali, materiali e immateriali, che servono per la trasformazione tecnologica e digitale dei processi di produzione e sono destinati a strutture produttive site nel territorio italiano. L’incentivo prevede diverse aliquote di credito connesse alla tipologia del bene oggetto dell’investimento.
L’attività di consulenza relativa alla Transizione 4.0, digitale ed ecologica, necessita di figure professionali altamente specializzate. La consulenza aziendale viene quindi affiancata da un comitato scientifico che verifica la rispondenza del progetto dell’impresa alle normative, certificandola con relazioni e perizie giurate. Infine, attraverso uno studio specializzato, viene verificata la necessità di proteggere eventuali privative intellettuali.
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⦁ 50% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro
⦁ 30% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro
⦁ 10% del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro.
⦁ 40% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro
⦁ 20% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro
⦁ 10% del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro.
⦁ 20% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di Euro. Si considerano agevolabili anche le spese per servizi sostenute mediante soluzioni di cloud computing per la quota imputabile per competenza.
2021: 10% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 2 milioni di euro.
2022: 6% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 2 milioni di euro.
2021: 10% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1milione di euro.
2022: 6% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1milione di euro.
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⦁ spese di personale relative ai ricercatori e ai tecnici titolari di rapporto di lavoro subordinato o di lavoro autonomo o altro rapporto diverso dal lavoro subordinato, direttamente impiegati nelle operazioni di ricerca e sviluppo
⦁ quote di ammortamento, i canoni di locazione finanziaria o di locazione semplice e le altre spese relative ai beni materiali mobili e ai software utilizzati nei progetti di ricerca e sviluppo
⦁ spese per contratti di ricerca extra muros aventi ad oggetto il diretto svolgimento da parte del soggetto commissionario delle attività di ricerca e sviluppo ammissibili al credito d’imposta.
⦁ quote di ammortamento relative all’acquisto da terzi, anche in licenza d’uso, di privative industriali relative a un’invenzione industriale o biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una nuova varietà vegetale
⦁ spese per servizi di consulenza e servizi equivalenti inerenti alle attività di ricerca e sviluppo ammissibili al credito d’imposta
⦁ spese per materiali, forniture e altri prodotti analoghi impiegati nei progetti di ricerca e sviluppo ammissibili al credito d’imposta
⦁ spese per il personale titolare di rapporto di lavoro subordinato o di lavoro autonomo o altro rapporto diverso dal lavoro subordinato, direttamente impiegato nelle operazioni di innovazione tecnologica svolte internamente all’impresa
⦁ quote di ammortamento, i canoni di locazione finanziaria o di locazione semplice e le altre spese relative ai beni materiali mobili e ai software utilizzati nei progetti di innovazione tecnologica
⦁ spese per contratti aventi ad oggetto il diretto svolgimento da parte del soggetto commissionario delle attività di innovazione tecnologica ammissibili al credito d’imposta
⦁ spese per servizi di consulenza e servizi equivalenti inerenti alle attività di innovazione tecnologica ammissibili al credito d’imposta
⦁ spese per materiali, forniture e altri prodotti analoghi impiegati nelle attività di innovazione tecnologica ammissibili al credito d’imposta
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⦁ spese per il personale titolare di rapporto di lavoro subordinato o di lavoro autonomo o altro rapporto diverso dal lavoro subordinato, direttamente impiegato presso le strutture produttive dell’impresa nello svolgimento delle attività di design e ideazione estetica ammissibili al credito d’imposta
⦁ quote di ammortamento, i canoni di locazione finanziaria o di locazione semplice e le altre spese relative ai beni materiali mobili utilizzati nelle attività di design e innovazione estetica ammissibili al credito d’imposta, compresa la progettazione e realizzazione dei campionari
⦁ spese per contratti aventi ad oggetto il diretto svolgimento da parte del soggetto commissionario delle attività di design e ideazione estetica ammissibili al credito d’imposta
⦁ spese per servizi di consulenza e servizi equivalenti utilizzati esclusivamente per lo svolgimento delle altre attività innovative ammissibili al credito d’imposta
⦁ spese per materiali, forniture e altri prodotti analoghi impiegati nelle attività di design e ideazione estetica ammissibili al credito d’imposta.
Ai fini del riconoscimento del credito d’imposta, l’effettivo sostenimento delle spese ammissibili deve risultare da :
La misura è volta a sostenere le imprese nel processo di trasformazione tecnologica e digitale creando o consolidando le competenze nelle tecnologie abilitanti necessarie a realizzare il paradigma 4.0.
La fruizione del beneficio spettante è subordinata alla condizione del rispetto delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e al corretto adempimento degli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori.
Il credito d’imposta è riconosciuto in misura del:
⦁ 50% delle spese ammissibili e nel limite massimo annuale di € 300.000 per le micro e piccole imprese
⦁ 40% delle spese ammissibili nel limite massimo annuale di € 250.000 per le medie imprese
⦁ 30% delle spese ammissibili nel limite massimo annuale di € 250.000 le grandi imprese.
La misura del credito d’imposta è aumentata per tutte le imprese, fermo restando i limiti massimi annuali, al 60% nel caso in cui i destinatari della formazione ammissibile rientrino nelle categorie dei lavoratori dipendenti svantaggiati o molto svantaggiati, come definite dal decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali del 17 ottobre 2017.
Sono ammissibili al credito d’imposta le seguenti spese:
Sono ammissibili al credito d’imposta le seguenti spese:
⦁ big data e analisi dei dati;
⦁ cloud e fog computing;
⦁ cyber security;
⦁ simulazione e sistemi cyber-fisici;
⦁ prototipazione rapida;
⦁ sistemi di visualizzazione, realtà virtuale (rv) e realtà aumentata (ra);
⦁ robotica avanzata e collaborativa;
⦁ interfaccia uomo macchina;
⦁ manifattura additiva (o stampa tridimensionale);
⦁ internet delle cose e delle macchine;
⦁ integrazione digitale dei processi aziendali.
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L’attività di formazione può essere erogata con risorse interne o con soggetti esterni accreditati quali:
Il credito d’imposta deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta in cui sono state sostenute le spese e in quelle relative ai periodi d’imposta successivi fino a quando se ne conclude l’utilizzo.
Il credito è utilizzabile, esclusivamente in compensazione, a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello di sostenimento delle spese ammissibili, presentando il modello F24 attraverso i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.
⦁ una relazione che illustri le modalità organizzative e i contenuti delle attività di formazione svolte;
⦁ l’ulteriore documentazione contabile e amministrativa idonea a dimostrare la corretta applicazione del beneficio, anche in funzione del rispetto dei limiti e delle condizioni posti dalla disciplina comunitaria in materia;
⦁ i registri nominativi di svolgimento delle attività formative sottoscritti dal personale discente e docente o dal soggetto formatore esterno all’impresa.
Resta aggiornato sulle novità del momento.
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